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Andrea Carmignani, Ho ripreso a remare per gioco e poi…

venerdì 28 Agosto 2009

Andrea Carmignani, Ho ripreso a remare per gioco e poi…

POZNAN, 28 agosto 2009 –  Un metro e novantasette per novantasei chili: un gigante di bontà, si chiama Andrea Carmignani: ha ventidue anni, voga per la Canottieri Limite sull’Arno ed è riserva ai Mondiali di Poznan.

Studente di Scienze Motorie, quest’anno l’esordio in quattro senza in Coppa del Mondo a Banyoles e l’argento ai Mondiali under 23 conquistato assieme al capovoga Andrea Palmisano, Francesco Fossi e Vincenzo Maria Capelli di cui diventa ogni giorno più amico grazie alle uscita in due senza.

“Ho iniziato nel 2000, ho vinto il titolo italiano Ragazzi con Elia Salani nel 2003 e l’anno dopo il quattro senza: dopo un anno no da under 23, ho interrotto l’attività per un paio d’anni complici anche motivi scolastici”.

Mai dire mai: il canottaggio sa anche calamitare due volte l’attenzione su sé stesso, soprattutto se hai la fortuna di avere come soci d’avventura campioni del calibro di Lorenzo Carboncini.

“E’ vero, ho ripreso un po’ per gioco e disputare un Campionato Italiano assieme a Lorenzo ha triplicato la mia volontà di allenarmi e di riprendere la strada di un progetto importante”.

Detto e fatto: ecco un 2009 da bere tutto in un sorso.
“Ho preso tanti schiaffi in Coppa del Mondo – scherza – Ma il quattro senza è stata comunque un’esperienza formativa: siamo partiti con una voglia enorme di esprimere il nostro potenziale ma piccoli intoppi ci hanno impedito di dire la nostra sino in fondo anche se Banyoles ha rinforzato il nostro desiderio di allenarci con grande impegno per colmare il gap rispetto ai nostri avversari”.

Racice: un argento e un’emozione incredibile da raccontare.
“Ringrazio i miei compagni, più esperti di me: mi hanno aiutato a superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano sul cammino di un Mondiale, in Repubblica Ceca sono cresciuto parecchio imparando molte cose”.

Al suo fianco, per quasi un mese a Livigno e ora a Poznan, il CT Beppe De Capua e Silvano Venier.
“La serietà e la professionalità nell’affrontare ogni allenamento: ecco ciò che mi hanno trasmesso assieme a un nuovo tipo di voga per il quale sto lavorando. Di impegno e tempo per apprenderlo al meglio ne servirà molto ma sono sicuro che si vedranno i frutti”.